ASSOCIAZIONE DEI DALMATI ITALIANI NEL MONDO – LIBERO COMUNE DI ZARA IN ESILIO


ASSOCIAZIONE DEI DALMATI ITALIANI NEL MONDO

LIBERO COMUNE DI ZARA IN ESILIO

L’ASSOCIAZIONE ha sede in Via Romana n° 42 – 35038 Torreglia (Padova) – Tel. 049-99.34.811 Fax. 049-99.33.070, e-mail luxardo@luxardo.it – CF. 93058500427.
La Segreteria Organizzativa risponde anche ai seguenti indirizzi di posta elettronica agere46@gmail.comsdspve@virgilio.it.

L’Associazione riunisce e rappresenta i dalmati italiani che prima, durante e dopo la fine del secondo conflitto mondiale furono costretti ad abbandonare la terra natale, fuggirono per salvare l’identità e la vita di fronte alle persecuzioni nazionaliste jugoslave compiute coi metodi del terrorismo comunista.

L’associazione è qualificato membro della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati con sede a Trieste che rappresenta le associazioni storiche dell’esilio giuliano dalmata impegnate a discutere coi rappresentanti del governo problematiche che riguardano gli esuli come cittadinanza, previdenza ed assistenza, gli errori sui documenti anagrafici, ma anche e soprattutto far conoscere la storia e la cultura giuliano dalmata oltre a richiedere che sia  riconosciuto l’equo indennizzo per i beni abbandonati e la restituzione dei beni italiani nazionalizzati che fossero ancora nella disponibilità dei governi di Croazia e di Slovenia.

E’ giusto ricordare che il nazionalismo slavo nei Balcani ha radici lontane, costrinse gli italiani di Dalmazia a lasciare la loro terra durante il Risorgimento, dalla seconda metà del 1800, quando con le Venezia Tridentina e Giulia la Dalmazia faceva parte dell’Impero austro ungarico. Continui atti non cruenti d’intolleranza contro gli italiani e le loro attività economiche ebbero inizio dal 1848 e si accentuarono ancor più dopo la sconfitta italiana nella battaglia di Lissa del 1866 che li costrinse ad un lento, continuo e strisciante esodo dopo aver assistito, senza poter reagire, alla chiusura di scuole ed istituzioni italiane da parte del governo di Vienna allora impegnato a favorire lo sviluppo dell’etnia croata.

L’esodo dalla Dalmazia assunse proporzioni ancora più importanti dopo la fine della prima guerra mondiale e la firma nel 1920 del Trattato di Rapallo che in Dalmazia decretò l’annessione all’Italia della città di Zara e dell’Isola di Lagosta. L’esodo degli italiani di Dalmazia infine e si è tragicamente concluso durante e dopo il secondo conflitto mondiale con le persecuzioni e le uccisioni.

La Città di Zara nel 1943-1944 subì 54 bombardamenti anglo americani che distrussero l’85% del suo stessuto urbano, dei poco più dei ventimila abitanti residenti prima della guerra ne fuggirono quasi quindicimila, circa 2.000 furono i morti. Alla memoria dei suoi caduti, come riconoscimento per il suo martirio, a perenne ricordo dell’italianità di una città che continua ad esistere solo nell’amore e nel ricordo dei suoi cittadini, chiede che al suo gonfalone sia solennemente appuntata la Medaglia d’Oro al Valor Militare, concessa dal presidente Ciampi il 21 settembre 2001 e mai consegnata.

L’Associazione, fondata nel 1963, ha sede a Padova ed ha la struttura organizzativa simile a quella di un Comune; è guidata da un Sindaco/Presidente, una Giunta esecutiva di dodici membri, un Consiglio di quarantacinque membri e un Segretario Generale; organo sovrano è l’Assemblea dei cittadini; i mandati sono quinquennali, tutti gli incarichi sono gratuiti.

L’Associazione persegue fini ed attività culturali tendenti a far conoscere la tipicità della terra dalmata, regione multietnica in cui la cultura e l’ingegno italiani hanno segnato secoli di storia.

Per il mandato 2016-2021 dell’Associazione è Presidente Franco Luxardo, della famiglia dei produttori del liquore maraschino, al suo secondo mandato succede ad Ottavio Missoni, lo stilista nato a Ragusa di Dalmazia e confermato nell’incarico per ben quattro volte consecutive, poi Presidente Onorario fino alla sua dolorosa scomparsa il 9 maggio del 2013. Prima di Ottavio Missoni l’incarico era stato per ben tre volte affidato all’Ing. Guido Calbiani di Zara, già Amministratore Delegato Lancia e Dalmine.

Dal 1953 i Dalmati organizzano ogni anno in diverse città d’Italia un raduno nazionale cui partecipano alcune centinaia dalmati residenti in Italia ed all’estero. Nel 2017 la manifestazione è giunta alla sua 65° edizione, durante i suoi “lavori” si svolge anche un “ Incontro con la Cultura Dalmata” giunto alla sua 24° edizione durante il quale sono presentate, anche dagli autori, le opere edite nell’ultimo anno da scrittori dalmati o che riguardino la Dalmazia. E’ questo un appuntamento che si ripete con rinnovato successo suscitando dovunque curiosità, interesse e simpatia grazie a dalmati e dalmatofili capaci e preparati che numerosi continuano a scrivere di questa meravigliosa terra.

Da alcuni anni durante al raduno viene assegnato il “Premio Niccolò Tommaseo” giunto alla sua 22° edizione, nel 2018 verrà assegnato a Rosita Missoni con la seguente motivazione: “Per scelta e affinità elettiva da sempre al nostro fianco, erede e testimone della famiglia che è simbolo della dalmaticità”. Il Premio negli anni è stato attribuito a Dalmati o amici di Dalmati (vedi allegato Premi Tommaseo)

Ai raduno da molti anni partecipano i rappresentanti delle Comunità Italiane di Zara (Zadar), Spalato (Split), Lesina (Hvar), che aderiscono all’Unione Italiana; dalla sede di Cattaro (Kotor) intervengono gli amici che rappresentano la minoranza italiana in Montenegro (Crna Gora) a Cattaro, Budua e Perasto.

Altre Associazioni ed attività dei Dalmati mantengono vive le tradizioni storiche e culturali della loro terra ed attendono la riscoperta del contributo che la Dalmazia ha dato alla cultura italiana ed europea in tutti i campi,  dalle lettere alle scienze,  dall’arte alle discipline tecniche, contributo non inferiore a quello di altre Regioni italiane:

Le Società Dalmata di Storia Patria con sedi a Roma ed a Venezia. Entrambe molto attive contano validi soci e corrispondenti in Italia ed all’estero, intrattengono rapporti con le altre Società di Storia Patria italiane; dal 1926 le Società pubblicano con cadenza annuale apprezzati volumi di Atti e Memorie. Della Società con sede a Roma è Presidente la Prof. Rita Tolomeo; di quella con sede a Venezia è Presidente Franco Luxardo (sdspve@virgilio.it).

Il periodico “Il Dalmata” è l’organo ufficiale dell’Associazione Dalmati Italiani nel Mondo – Libero Comune di Zara in Esilio, tiene unita la comunità dalmata in esilio sparsa in Italia e nel mondo; è inviato ad oltre tremila indirizzi; i suoi riferimenti sono:
Casella Postale n. 31 – 35100 Padova; Posta elettronica: ildalmataperiodico1@gmail.com;

Il “Madrinato Dalmatico per la conservazione del cimitero degli Italiani di Zara”, istituito per la tutela delle tombe italiane di quella città, si incarica di pagare le tasse cimiteriali per conto dei proprietari, commissiona i restauri necessari alle tombe del cimitero cittadino e di quello privato dello Scoglietto dell’isola di Oltre (Preko), di fronte a Zara; intrattiene rapporti con l’ente “Nasadi i Kupalista” (Vivai e Bagni) incaricato della gestione del cimitero cittadini; il direttivo, composto da sole donne, è egregiamente guidato da Orietta Politeo, Gioia Calussi, Elisabetta Barich e Cristina Luxardo.

La “Società Filatelico Numismatica Dalmata” ad essa si deve l’organizzazione di mostre ed incontri e la cura dell’annullo speciale che le Poste Italiane fanno ogni anno ai nostri raduni con inizio dal Raduno di Rimini del 1989, 36° nella storia dei Dalmati. Ne è Presidente Franca Balliana Serrentino di Jesolo (VE) e primo promotore Carlo Cetteo Cipriani residente a Pescara.

La Scuola Dalmata dei SS. Giorgio e Trifone è una Confraternita veneziana nota anche col nome di Scuola Dalmata di S. Giorgio degli Schiavoni. Con sede nel sestier di Castello al 3297, è una delle prestigiose sei Scuole ancor oggi esistenti a Venezia delle quasi cinquecento “grandi e piccole” che nacquero nella città nel XV secolo e che rappresentavano l’efficiente e sperimentata struttura religiosa, economica, culturale e sociale della Serenissima.
Nella chiesa “de la nazion dalmatina”, come descritto nel suo Atto Costitutivo del 1451, dedicata ai Santi Girolamo, Giorgio e Trifone venerati in Dalmazia, si possono ammirare i “teleri” di Vittore Carpaccio noti al mondo e dipinti nei primi anni del 500. Il più noto è quello di S. Giorgio che uccide il drago; la chiesa è meta di un qualificato ed affezionato turismo internazionale. Inserita da secoli nel tessuto culturale veneziano, la Scuola con i suoi più di cinquecento anni di storia vi opera efficacemente; è attiva nel settore dell’assistenza e della cultura con l’edizione dei volumi della Collana Treveri; presso di essa ha sede l’Archivio Museo della Dalmazia con annessa una biblioteca con oltre quindicimila volumi; l’istituzione veneziana oggi guidata dall’Arch Piergiorgio Millich, originario di Zara, negli ultimi cinquant’anni ha assunto nuovo prestigio e si è particolarmente sviluppata sotto l’illuminata guida dal Guardian Grande emerito Tullio Vallery esule da Zara. Un luogo da visitare per meglio conoscere il Dalmati e la loro storia.

Altre Associazioni dalmate

L’ “Associazione Nazionale Dalmata” con sede a Roma, fondato a Zara nel 1899 è guidata da Guido Cace, conta più di cinquecento soci, pubblica il periodico di cultura “La Rivista Dalmatica” il cui primo numero uscì a Zara nel 1899.

La “Fondazione Scientifico Culturale Eugenio Dario e Maria Rustia Traine” con Presidente Renzo de’ Vidovich ha sede a Trieste, è fornita di una biblioteca; in essa si conservano rare e pregevoli opere di artigianato dalmata ormai scomparso.

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