“Norma Cossetto, luminosa testimonianza di coraggio ed amor patrio”. Omaggio al monumento, ad 82 anni dalla morte.


Commozione e grande partecipazione da parte di cittadini ed autorità alla cerimonia di commemorazione presso il monumento dedicato alla giovane trucidata dai partigiani in Istria, organizzata da FederEsuli, ANVGD, Lega Nazionale, Associazione delle Comunità Istriane e Comune di Trieste. Le parole di Renzo Codarin e la testimonianza del Sindaco di Due Carrare.

A Renzo Codarin, Presidente di FederEsuli, abbiamo chiesto quale significato assuma la figura di Norma Cossetto in un panorama sociale in cui i valori fondamentali sembrano perdere d’importanza.

Nelle nostre terre i valori sono sempre molto vivi, ed è anche merito di chi come noi, continua a lavorare con forza per l’affermazione della verità storica. Il dialogo tra le Associazioni del mondo dell’Esodo e chi è rimasto nelle terre di Istria e Dalmazia, aiuta a dare loro dignità e forza per affermare nei Paesi che oggi li vedono cittadini, quanto è accaduto in quegli anni: un’azione che può decisamente fare la differenza. Norma Cossetto fu una martire, avendo subito violenze ingiustificabili, da qualsiasi parte si guardi la vicenda che l’ha contraddistinta. Oggi è diventata un simbolo da tenere vivo, anche e soprattutto per le giovani generazioni. Italia, Slovenia e Croazia sono Paesi che fanno parte dell’Unione Europea, con cui si mantengono buoni rapporti: il rispetto reciproco per la storia e la memoria di ognuno di questi stati è fondamentale. Ed è questa la strada da seguire”.

Durante la cerimonia, a cui hanno preso parte diverse autorità in rappresentanza dei maggiori organi istituzionali, quali Regione e Comuni, accanto ad Associazioni e cittadini, particolarmente toccante è stata la testimonianza del Sindaco di Due Carrare nel padovano, Davide Moro il quale, ricordando la forza degli esuli giunti nella sua cittadina nel dopoguerra, nel riportare i fatti storici accaduti sul confine orientale, ha sottolineato come la loro viva testimonianza abbia di fatto creato nell’immaginario collettivo una coscienza dell’Esodo e dei tragici fatti delle Foibe. “L’attenzione per questa storia dimenticata e il forte interesse dei nostri giovani per tutto questo, ci sprona a continuare a tenere vivo il ricordo, affinchè cose così non accadano più. Loro hanno avuto il coraggio di indignarsi e di agire, così come anche noi non dobbiamo limitarci all’indignazione. Conoscendo la vita degli Esuli che mi hanno insegnato tanto e che continuano a farlo, siamo consapevoli della forza di reagire all’ingiustizia con l’ azione e con il coraggio di fare anche piccole cose, che però possono cambiare la vita di tutti. Come diceva Sant’ Agostino: l’indignazione e il coraggio, sono figlie della speranza”.