Interventi di FederEsuli alla Bancarella. Salone del libro dell’Adriatico orientale


Il Prof. Avv. Giuseppe de Vergottini, Presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati, ha preso parte ad alcuni incontri che si sono recentemente svolti a Trieste nell’ambito dell’edizione 2021 de La Bancarella. Salone del libro dell’Adriatico orientale, evento promosso dal comitato provinciale di Trieste dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e dal Centro di Documentazione Multimediale della cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata.

Nella giornata inaugurale della rassegna è stata presentata la mostra su come il quotidiano triestino Il Piccolo abbia guardato al fenomeno dell’Esodo fra il 1945 e il 1956 nell’ambito della collaborazione tra la testata locale e le sigle organizzatrici della Bancarella. «Abbiamo pensato di raccontare la tragedia che si stava consumando attraverso le pagine del giornale – ha spiegato il direttore Omar Monestier -. Mano a mano che passavano gli anni e che il giornale cambiava perfino denominazione (dal Giornale Alleato al Piccolo, passando per Il Giornale di Trieste) abbiamo notato il cambio di prospettiva sul tema».

«Dal 1945 al 1947 è stato trattato in maniera fin troppo neutra, tanto che il Giornale Alleato ne parla con assoluto distacco – hanno specificato Jacopo Bassi e Luca Manenti, i due ricercatori che si sono occupati della ricerca e della catalogazione dei giornali -. Dal 1947 e con la nuova denominazione, Il Giornale di Trieste il tema dell’Esodo è stato trattato in modo dicotomico, dividendolo tra comunisti e anticomunisti, e il giornale sceglie una parte ben definita con la quale stare». Sul come hanno svolto la loro ricerca, i due ricercatori hanno spiegato di aver cercato assieme alla condirettrice del Piccolo, Roberta Giani e al redattore Diego D’Amelio, di fare uno spoglio sistematico degli articoli contenenti questo tema. «Abbiamo cercato di isolare ogni articolo che parlava di esuli, con la narrazione completa dalla partenza dalle loro case di origine, fino ai campi profughi».

Il risultato di queste ricerche è consultabile, sia in italiano che in inglese, al sito web https://lab.gedidigital.it/gnn/ilpiccolo/noi-esuli/

«Si tratta di un’opera meritoria – ha sottolineato lo storico Raoul Pupo – che aiuta la comprensione dell’argomento a 60 milioni di italiani. Beninteso, ora non vuol dire che tutta Italia conosca la storia dei giuliano-dalmati, ma certamente ne sanno di più rispetto ad altri temi fondanti della storia d’Italia come per esempio il Risorgimento. La tematica è sempre viva – ha proseguito il cattedratico – e il fatto che la polemica sia sempre accesa lo dimostra. Rimane il fatto che fuori dall’Italia questo storia è ancora molto poco conosciuta ed è un bene, perciò, che questo sito sia scritto anche in inglese».

Secondo Giuseppe De Vergottini, presidente di Federesuli, «quest’opera è un modo per avvicinarci in modo documentato ai problemi dell’Esodo: si tratta di un lavoro apprezzatissimo che ci auguriamo possa essere diffuso il più possibile».

Importante il riscontro avuto dall’esposizione dell’accordo sottoscritto lo scorso 29 luglio a Zagabria tra Federesuli e Unione Italiana, alla presenza di Giuseppe De Vergottini, presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani Fiumani e Dalmati, Marko Gregorič in rappresentanza del presidente dell’Unione Italiana dell’Istria, Maurizio Tremul, Giorgio Tessarolo, vicepresidente delle Comunità Istriane e membro della commissione sulla legge 72, Davide Bradanini, Console italiano a Fiume e Franco Papetti, vicepresidente della stessa Federesuli. Un accordo, come sottolineato a più riprese dai presenti, che rappresenta un importante salto di qualità nelle relazioni tra le organizzazioni rappresentative del mondo degli Esuli e della Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia, con l’obiettivo di promuovere attività culturali e istituzionali finalizzate alla tutela e alla valorizzazione delle identità culturali e storiche dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, stimolando in particolar modo l’elaborazione di progetti comuni. L’incontro è stato moderato dal presidente nazionale dell’Anvgd e del Cdm, Renzo Codarin.