Omaggio al Professor Giuseppe Parlato


A Trieste presso la Regione Friuli Venezia Giulia, un convegno organizzato dalla Lega Nazionale per ricordare lo storico da poco scomparso.

Presso la sala Tessitori della Regione Fvg, in piazza Oberdan a Trieste, la Lega Nazionale ha promosso ieri un incontro dedicato allo storico Giuseppe Parlato, scomparso lo scorso 2 giugno. “Un amico e un ispiratore” il titolo dell’evento, con l’intervento di accademici, rappresentanti delle associazioni degli esuli, accanto a figure del mondo politico e culturale cittadino.

Il presidente della Lega Nazionale, Paolo Sardos Albertini, ha ricordato voluto ricordare Parlato come uno “storico e intellettuale capace di lasciare un segno profondo che ha consegnato a Trieste e all’Italia non solo studi di valore ma una testimonianza di impegno civile e culturale destinata a durare nel tempo”. Erano presenti il senatore Giulio Camber, il capogruppo di FdI in consiglio regionale Claudio Giacomelli, quello di Forza Italia in consiglio comunale Alberto Polacco, il presidente di Federesuli e dell’Anvgd Renzo Codarin e quello dell’Associazione delle Comunità Istriane Giorgio Tessarolo.

Molteplici sono state le testimonianze di coloro che hanno voluto portare il proprio contributo al covegno, come il sovrintendente del teatro Rossetti Paolo Valerio, il giornalista ed ex assessore provinciale alla cultura Massimo Greco.

Secondo la moglie di Parlato, Giusy Ratti: «Trieste per noi rappresentava tantissimo e tornare qui senza di lui mi emoziona. Per me è come vivere ormai in un mondo troppo silenzioso, senza la sua voce che accompagnava le mie giornate».

Il professor Stefano Pilotto ha così sottolineato la figura dello storico: «Il suo merito fu quello di essere un grande allievo di Renzo De Felice. Fu irritante per certi ambienti di sinistra, perché legittimava attraverso un piano prettamente scientifico idee e visioni della destra. Al tempo stesso seppe dedicare molte energie al Confine Orientale e alla nostra città». Mentre Claudio Giacomelli ha portato i saluti del presidente del consiglio regionale Mauro Bordin: «Onoriamo Parlato per il lavoro di studioso e di divulgatore, per aver dato attenzione a tematiche che restano fondamentali per la nostra storia: dal Risorgimento alla Prima guerra mondiale, fino al Confine Orientale, che resta una ferita e un buco nero anche negli insegnamenti scolastici».

Davide Rossi, allievo dello studioso, lo ha così ricordato: «Parlato ha lasciato solchi profondi. Sapeva rimettere a posto l’uso politico della storia e aveva un umorismo che gli permetteva di trovare sempre la definizione giusta o il titolo migliore. È stato autore delle linee guida per i docenti sul Confine Orientale. Un uomo di relazioni, sempre positivo nel cercare soluzioni».

Per il mondo dell’esodo e delle associazioni che da anni si battono per mantenere viva la memoria dei tragici fatti che hanno ccontraddistinto gli anni del secondo conflitto mondiale e del dopoguerra sul confine orientale, il professor Giuseppe Parlato rappresenterà sempre una voce autorevole con rigore scientifico, equilibrio e impegno civile nel rendere i fatti nella costante ricerca della verità storica.