MEDIF – UNA TAPPA FONDAMENTALE NELLA NARRAZIONE DELL’ESODO.


A Roma, la Mostra che legittima finalmente la nostra storia. Il commento di Fabio Tognoni, vicepresidente di FederEsuli.

L’inaugurazione al Vittoriano di Roma della Medif, Mostra degli Esuli Dalmati Istriani e Fiumani, promossa da FederEsuli, rappresenta una tappa storica, un traguardo memorabile per tutti quelli che sono stati costretti a lasciare le proprie terre, le proprie radici, per chi non ha mai fatto ritorno a casa, gettato nell’abisso delle foibe perché italiano, vittima di un disegno politico infame, che doveva cancellare la nostra identità, da quella che era parte della nostra Patria.

Una vera e propria pietra miliare, al pari dell’istituzione delle Legge sul Ricordo del 2004, che sancì formalmente l’esistenza e il riconoscimento di fatti storici, tenuti lontano dai libri di storia, di cui non si doveva fare menzione.

Un’esposizione che è cassa di risonanza di 350.000 voci, in cui vicende personali, fotografie e suppellettili, aiutano il visitatore a calarsi in una storia che sembrava dover restare ai margini dell’immaginario collettivo, allestita in un luogo iconico come solo l’Altare della Patria sa essere, uno dei massimi esempi di appartenenza a questa nostra Italia.

Il percorso della mostra, curato dall’architetto Massimiliano Tita, si avvale di elementi multimediali come video ed animazioni, con testimonianze dirette di chi ha vissuto quel drammatico periodo, ed è stato realizzato grazie ad un enorme lavoro corale di ricerca e raccolta di dati e materiale, da parte delle Associazioni degli Esuli e delle Comunità, mosse dall’idea nata dalla visione del professor Giuseppe De Vergottini che, con il professor Giuseppe Parlato da poco scomparso, hanno tracciato la via per l’istituzione di un luogo del Ricordo che fosse punto di riferimento per tutti, dove la verità storica potesse finalmente trovare spazio e legittimazione.

Abbiamo preso parte alla cerimonia di inaugurazione dello scorso 24 ottobre con grande emozione, assieme al Presidente Renzo Codarin e ai presidenti e rappresentanti del mondo dell’Esodo in quanto, come sottolineato anche dal Ministro della Cultura Alessandro Giuli, le istituzioni hanno voluto con questa mostra, testimoniare la vicinanza e il riconoscimento per quanto allora è accaduto, nella ricostruzione di un percorso di memoria che è stato negli anni, spesso distorto o trascurato dalla narrazione del dopoguerra. In attesa del Museo del Ricordo che partirà con una cornice espositiva permanente, Medif restituisce la dignità dei fatti accaduti, del dolore sofferto, delle fatiche intraprese per ricostruire intere esistenze lontano dai luoghi di nascita, spesso in un clima non favorevole o amico.

La gente dell’Esodo Istriano Fiumano e Dalmato ha sempre dimostrato una forza esemplare, distinguendosi per resilienza e determinazione, rimettendosi in piedi con dignità, nonostante innumerevoli difficoltà, spesso ignorata o non capita dagli stessi italiani. Oggi finalmente, tutte quelle storie fanno legittimamente parte della narrazione delle vicende del nostro Paese, raccontando a chiare lettere la profonda sofferenza patita nello strappo definitivo con le terre di origine, nel silenzio di una memoria ancora non definitiva.

Fabio TOGNONI