Le emozioni della Messa e del Concerto del Ricordo
Si è conclusa sabato 15 febbraio l’intensa settimana dedicata al ricordo del dramma delle foibe e dell’esodo forzato delle nostre genti da Istria, Fiume e Dalmazia. Una settimana iniziata domenica scorsa con il discorso del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, pronunciato nel palazzo del Quirinale al cospetto dei rappresentanti del variegato mondo degli esuli. Un’allocuzione, quella di Mattarella, dal profondo significato emotivo, che è stata ripresa nel pomeriggio di sabato da padre Alessandro Calloni nel corso della sua omelia avvenuta in occasione della Santa Messa in suffragio degli esuli defunti istriani, fiumani e dalmati presso la Chiesa di Santa Maria Maggiore a Trieste, funzione che è stata accompagnata dal coro dell’Associazione delle Comunità Istriane.
«Celebrare il Giorno del Ricordo significa rivivere una grande tragedia italiana – ha ribadito padre Calloni – un capitolo buio della nostra Storia, che causò lutti, sofferenza e spargimento di sangue innocente». Un periodo buio che riguardò, ha sottolineato lo stesso presule, non solamente le persone comuni, ma che portò all’eliminazione anche fisica di molti sacerdoti. Su tutti il ricordo del Beato Francesco Bonifacio, la cui effige risplendeva nel centro della navata principale della chiesa, ma anche di tanti altri prelati che sono stati martirizzati “in odium fidei”. «Giustificare quanto accaduto con la semplice teoria della ritorsione per quanto subito dal fascismo negli anni precedenti è semplicemente sbagliato – ha ammonito padre Calloni – perché chi è stato capace di compiere quelle efferatezze anche su vecchi, donne e bambini, era spinto da semplice e brutale odio».
Una volta terminata la toccante cerimonia liturgica, il numeroso popolo figlio dell’Istria che aveva assiepato la chiesa di Santa Maria Maggiore, si è spostato nell’attigua sala-teatro della Canonica, dove si è svolto il Concerto del Ricordo a cura della banda dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.
Dopo aver intonato l’Inno di Mameli la banda, diretta dal Maestro Prassel, ha deliziato i presenti con note del repertorio sia mitteleuropeo che triestino, per concludere la propria rappresentazione in un tripudio di battimani grazie al “Nabucco” di Giuseppe Verdi.
Al termine del concerto si è tenuto il rinfresco conviviale. Alla funzione religiosa e al concerto hanno preso parte anche alcuni rappresentanti della politica locale, fra i quali il vicepresidente del Consiglio Regionale, Francesco Russo, gli assessori comunali Michele Lobianco e Carlo Grilli, nonché il presidente dello stesso Consiglio Comunale, Francesco Di Paola Panteca.
Dott. Lorenzo Salimbeni